Illuminazione Elettrica

 

 

 Il mio ultimo oggetto è simile agli altri nel senso che è pratico, però proviene dall’alta società. Dato che Skinner è stato interessante con la luce elettrica, mi è sembrata una buona idea studiare una delle sue luci personali. La lampada regolabile è per la scrivania. É stata prodotta da Handel a Meriden,

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Table lamp made by Handel.

Connecticut tra 1920 e 1936. Fatta in ghisa e vetro, la lampada evoca lo stile popolare di Tiffany con una tonalità di vetro disegnato con verde foglie d’acero. Disegni di natura così erano infatti comuni per questo periodo. Come descrive Moss, “Tiffany and the other followers of the new aesthetic dipped deeply into the inspiration of botany, the human (especially female) from that bizarre hybrid of the two known as femme-fleur.”  Poi Moss mostra un descrizione di un critico di una lampada con “a poor little female body in the middle of roses which are in fact, actually electric lamps, so the unfortunate girl appears to be on the point of being devoured by the flames” (129).   Anche se non è di Tiffany, che costava di più, era comunque un’opera importante per questo periodo.

 

“a poor little female body in the middle of roses which are in fact, actually electric lamps, so the unfortunate girl appears to be on the point of being devoured by the flames” (129).

Inoltre, in La Perla di Jolanda, di 1916 c’è  l’esempio di un uomo che usa la luce elettrica  per leggere e scrivere.  A Ferrara,  il sposo di Perla è uno scrittore famosissimo, molto più vecchio. La sua casa è descritta come ordinata, armonica ed elegante, dove ci sono tavoli con libri e luci elettriche (19).  Perciò, lui viveva prima in solitudine con il silenzio. Anche se le luci servono  per un uso pratico, come la lettura, aggiungono anche, alla nostra concezione, il controllo della casa. Per esempio, quando lui torna a casa, “Spalancate a due battenti tutte le altissime porte dagli stipiti ornati, illuminati da decine e decine di lampade elettriche i lungi corridoi, il vastissimo salone d’ingresso, i salotti, le intime stanze. Era il saluto d’onore della vecchia Caterina, che ad ogni suo ritorno lo riceveva così” (42). Secondo me, questa descrizione mostra  il suo controllo supremo attraverso le luci. Anche se ci sono tante luci, sono ben IMG_1727controllate per creare altre stanze severe, dal momento che l’ombra è associata con lo spazio maschile. Perciò questa autorità è rovinata in parte con l’arrivo della “fanciulla,” Perla.


Per esempio, la sua entrata nella casa è in contrasto con la descrizione della sua entrata nello studio dopo  lo sconfinamento di Perla nel suo sancta sanctorum. Quando si entra, non c’è la luce e quindi il buio amplifica il fatto che si sentiva, prima che ha girato cambiasse luce, il profumo di violette portate da Perla. Però, dopo qualche tempo, anche lei  è caduta sotto il suo controllo. Come quando, l’ha data la collana, lui ha probabilmente disegnato la sua stanza e lei ha lasciato la sua “ultima innocenza, dell’ultimo resto del suo passato, della sua personalità libera” (265), adesso é diventata “una proprietà assoluta di Alfonso Romei.”  Questa idea mostra come descrive Virginia Woolf nel A Room of One’s Own, che gli uomini non possono sentirsi sfidati dalle donne. Infatti, alla fine, servirebbe per dare un motivo della morte di Perla.

A differenza di questa casa illuminata solamente con l’elettricità, quella delle Sorelle Materassi aveva due tipi di luce. Nel 1934, Aldo Palazzeschi, ha scritto della casa Materassi ma la storia é ambientata qualche anno prima

Luce ad gas ed elettrica
Luce ad gas ed elettrica

nella piccola borghesia di Firenze, Santa Maria a Coverciano. Nel questo periodo é stata normale vedere l’uso dell’energia elettrica e gas contemporaneamente. Infatti c’erano luci con tutte le due fonti. Secondo Moss, “early electricity was an uncertain light source [thus,] it was prudent to have both gas and electric fixtures” (125). Poi con tempo le lampade a gas sono state semplicemente modificate con fili, simile a quando sono state convertite lampade a olio, di utilizzare elettricità. Questo é certamente simile al modo in cui la luce piú importante per le sorelle é stata modificata. É stata prima una lampada a cherosene cambiata con l’aggiunta delle

Le Sorelle Materassi
Le Sorelle Materassi

lampadine. Quando Palazzeschi descrive lo spazio con tutti i suoi usi, nota che sopra il grande tavolo “al cui centro scende dal soffitto una vecchia sospensione a petrolio circondata di candele, e a cui sono state applicate sotto tre lampadine elettriche” (25). Secondo Moss, “While the first combination fixtures differed little in style from those manufactured for gas, many early electrical installations were purely utilitarian: a bare bulb inserted into wire (127).  Infatti, non era un problema perché all’inizio le luci non erano cosí penetrante ed a volte un paralume non era necessario. Probabilmente questo é stato il caso con le sorelle dato che hanno lavorato con questa luce. Sappiamo che le sorelle Teresa e Carolina Materassi lavoravano per la nobile clientela fiorentina quindi il motivo per il cambiamento della tecnologia più aggiornata mostra l’importanza attribuita al loro lavoro che è stato fatto sotto la luce sul tavolo.

 

Un tubo del gas con fili elettrici.
Un tubo del gas con fili elettrici.

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