Mi chiamo C.J. (Catrina) Bellucci-DiLizia, sono una studentessa di Mount Holyoke College e con questo sito presento la mia ricerca semestrale sull’illuminazione come mio progetto finale nel corso intitolato “Gendering Material Culture.”
Con questo studio, il mio obiettivo è di capire il ruolo degli oggetti di illuminazione nelle vite di persone del passato attraverso i personaggi della letteratura italiana del XIX e XX secolo. Perciò parlerò dei libri degli autori che abbiamo letto questo semestre. Questa lista include le opere di Gabriele D’Annunzio, La Marchesa Colombi, Matilde Serao, Jolanda, Aldo Palazzeschi e Guido Gozzano.
Inoltre, per questo progetto potevamo scegliere un oggetto dallo Skinner Museo qui a Mount Holyoke. Dal momento che che studio le luci ho pensato che fosse interessante scegliere quattro tipi di illuminazione che vengono dai tempi diversi. Non solo questi diversi tipi di luce mostrano i grandi progressi nell’illuminazione dal XIX al XX secolo, ma rappresentano anche i cambiamenti economici del periodo in generale. Come tante cose nella vita della gente di questo periodo, le luci diventano più accessibile per il pubblico con i progressi della tecnologia che porta all’abbassamento dei prezzi.
“Voglio la luce, voglio la verità:”Cosa significa la Luce nelle Storie di Questi Autori?
-La Perla, pp. 26.
A differenza di alcuni casi di vita reale in cui l’illuminazione sembra accidentale o estranea gli esempi di illuminazione in questi libri sono stati introdotti lì nella narrazione per un motivo specifico. Alle luci è stato assegnato un posto nella descrizione della casa per evidenziare o aggiungere alla spiegazione un certo aspetto che l’autore ha voluto comunicarci per sviluppare i personaggi e la storia. Con questo in mente possiamo vedere i ruoli interessanti delle luci nella narrazione.
La luce scelta può cambiare il modo in cui i lettori percepiscono l’atmosfera delle vite dei personaggi. Lo vediamo anche oggi, come descrive Malcolm Innes nel suo libro, Lighting for Interior Design;
“light has the power to influence the mood and atmosphere of space. Altering the patterns of light, shade, and color can make the users feel relaxed or alert; warm and comfortable; cold and uneasy. Light and color can be used to make users feel stimulated or subdued. Skillful use of light allows us to imbue interior designs with the sensations and emotions we want users to experience” (6).
Nonostante che a volte la scelta di usare luce nella narrazione può rappresentare i motivi e le intenzioni dei personaggi, il tipo di luce usata in
un specifico momento può anche sottolineare i mezzi economici di una famiglia. Vediamo cosa significa la presenza o la mancanza di una certa fonte di luce. Per questo fatto si può anche parlare del ruolo delle tende nella casa perché la luce naturale é stata un importante fonte di luce per lungo tempo. Come descrive Moss nel suo libro che parla di Lighting for Historic Buildings;
“Natural light [was] the most authentic illumination for historic buildings constructed before the mid-19th century. The pattern of daily life and work, the arrangement of furniture, the colors, fabrics and finishing techniques used for interior decoration were all determined in part by the half of every day that most people lived in darkness-darkness only barely relieved by the meager light of fireplace, candle or oil lamp” (11).
Però, dopo un certo momento, come vediamo nei libri, la gente non ha più accettato questi limiti, di una vita che dipende dal sole, adesso che il controllo sulla natura era un’opzione facoltativa. Perciò comprendiamo i mezzi economici dei personaggi analizzando l’anno in cui hanno vissuto e quali tipi di luci erano disponibili.