Per quasi 4,000 anni l’idea che uno poteva semplicemente “gira la luce,” e trova subito una stanza illuminata avrebbe sembrata fuori dal mondo. La verità è che per 4,000 anni, la luce costava molto, ci volevano ore e ore di lavoro a pagare una fonte di luce che alla fine non durava a lungo. Il processo di cambiamenti é descritto da Jacob Goldstein e David Kestenbaum della programma Planet Money di NPR, “The History of Light, In 6 Minutes and 47 Seconds.”
Per fare un idea, il professore di economia, William Nordhaus, ha calcolato che le candele dell’antica città di Babilonia duravano per solo dieci minuti e ci volevano un giorno intero di lavoro. La situazione di luce è rimasta così finché qualcuno ha scoperto un’idea migliorata e, a parte qualche modeste variazioni, questo non é successo per tantissimo tempo. Perciò la gente dovevano vivere principalmente nel buio fino alla prima grande svolta nel 1783.
In questo anno, François-Pierre Ami Argand ha inventato la lampada Argand che è formato da due cilindri metallici con uno stoppino che permette il passaggio di un corrente d’aria. Secondo Thomas Jefferson, la lampada “gives a light equal […] to that of six or eight candles” (75). Quindi si vede con il suo commento quanto importante la lampada é stata per il periodo dato che il disegno permetteva una combustione più completa, con meno fumo e più luce.
Il problema, con questa fonte di luce, oltre l’odore, era che costava troppo. Mentre la popolazione di balene è diminuita, il prezzo del dell’olio delle balene è diventato sempre più costoso. La situazione ha cambiata quando viene introdotto l’uso di cherosene. Questa grandissima svolta é stata il risultato di sperimentazione scientifica.
Le balene sono state risparmiate quando intorno al 1850, Abraham Gesner e James Young hanno trovato un modo per creare questo nuovo carburante dal carbone. Il cherosene era più luminoso, pulito, durava più a lungo, e più importante, costava meno. Inoltre con cherosene i lampioni sono stati introdotti, le persone potevano uscire la sera in città. Rapidamente cherosene é entrato anche in casa dal momento che qualsiasi luce avrebbe potuto essere convertita usarlo. Perciò le lampade a cherosene hanno dominato l’industria anche nel XX secolo. Contemporaneamente c’era anche la fonte meno portabile chiamata la luce a gas. Prima é stata usata per le luci nelle strade e edifici commerciale, il costo di installazione e la caratteristica non regolabile dei tubi gas hanno limitato l’uso per un po’. Poi con tempo come spiega Moss, “in the late 19th century, however, gas lighting was a marvel so highly refined and economically entrenched that few in the Western world could imagine its being swept aside.” (123). Per esempio, a Roma come nelle altre città, secondo Luigi Pompili Oliveri, la popolazione erano in grande aspettativa nel 1847 per l’illuminazione delle strade principali nella città (115). Similmente, Domenico Corniola descrive che a Napoli dopo l’introduzione dell’olio, l’illuminazione delle strade é stata seguita con quella a gas a partire dal 1840 (183).
Tuttavia già nel 1808 l’energia elettrica é stata introdotta con lampada da arco di Humphrey Davy, però é stata usata solo per l’illuminazione delle strade e edifici commerciale perché era troppo intensa. Infatti le lampade ad arco sono state installate a Milano circa 1880 per illuminare corso Vittorio Emanuele, via Manzoni ed altre vie centrali. Sappiamo che questa situazione è cambiata con l’invenzione della lampadina elettrica di Edison. Però non è stato solo la lampadina a portare il grande cambiamento. Secondo Bruce J. Hunt nel Pursuing Power and Light, c’erano due misure necessarie per il successo di illuminazione elettrica. Prima di tutto ha dovuto trovare il modo per fare una lampadina che non solo durava più a lungo ma che costava anche di meno. Dopo questa invenzione Edison aveva bisogna della seconda parte importante, l’elettricità. Perciò ci volevano investitori, brevetti e una società per creare i centrali elettriche. Per questo motivo, J.P. Morgan é stato coinvolto e nel 1882 una parte di Manhattan é stata illuminata dall’elettricità.
Non molto tempo dopo, la prima centrale termoelettrica dell’Europa, e la seconda nel mondo, é stata costruita nel 1883 a Milano ed in pochi anni c’era la costruzione di numerosi impianti idroelettrici. Però come descrive Giuseppe Galasso nella Storia dell’Industria Elettrica in Italia. Volume 3, Espansione e Oligopolio, nel XX secolo l’Italia era in ritardo nella fornitura di energia elettrica nelle zone rurale e la nazionalizzazione dell’energia. Poi fra gli anni Cinquanta e Settanta c’era un aumento dei consumi elettrici, un motivo é stata l’unificazione della rete in seguito alla nazionalizzazione dell’energia elettrica.