Lampade ad Olio: 1783 a 1859
Lampade a Cherosene: 1854 a 1934
Il mio secondo esempio dal museo proviene forse da una famiglia o una persona che aveva i mezzi per ricevere una educazione anche se non era di una classe sociale alta. Il fatto viene compreso dal modo in cui queste
lampade ad olio che si chiamano Double Bull’s Eye sono state costruite. Probabilmente non si poteva vedere negli anni in cui é stata costruita ma oggi, dopo tanti anni di uso si vede che c’é un piatto d’argento. Con una misura di 11 pollici, la lampada include un contenitore rotondo per tenere l’olio con cui sono attaccati due “occhi” di vetro. Su questi “occhi” ci sono marchi che segnalano che il luogo di origine ed il produttore è di Sheffield, England. Questa luce mi interessava perché con tali “occhi,” la lampada é stata fatta per una attività come lettura. Le lampade con una singola lente sono state più comuni della varietà a doppia lente. Le lenti, che danno il nome Bull’s Eye, servono come condensatori per concentrare la luce. Perciò sono state usate dall’ottocento per illuminazione dei lavori piccoli, come la lettura, o il lavoro a maglia.
Anche se questa lampada é stata costruita per l’uso di olio di balena, poteva essere modificata come tante altre, fino ad usare cherosene dopo la sua introduzione nella seconda meta’ dell’ottocento. Come già sappiamo, l’accessibilità di queste lampade e’ stata cambiata poiché costavano meno, erano più pulite e più sicure. Al contrario del sentimento con l’introduzione della lampada ad olio dove uno ha scritto che “the new invention was so bright that no woman of “decayed beauty” ought ever expose her face in the direct rays of the [lamp]” (75), con tempo ed i cambiamenti nelle plafoniere vediamo più tardi le donne con le luci di cherosene nei libri.
“the new invention was so bright that no woman of “decayed beauty” ought ever expose her face in the direct rays of the [lamp]” (75).
Il cherosene é stato usato fino agli anni trenta data la sua caratteristica di essere mobile al contrario del gas. Visto che le luci a gas erano immobili e l’olio costava troppo, possiamo dedurre che la lampada dinanzi allo specchio nella stanza di Denza nel Un Matrimonio in Provincia era di cherosene. In questo esempio, la luce aiuta a sottolineare il nuovo atto vana di Denza. Prima del discorso sulla sua bellezza, lei non accendeva mai il
lume però é notato che “Dopo quel famoso discorso della matrigna sulla bellezza, mi parve impossibile di potermi coricare al buio. Accendevo il lume, e mi scioglievo le trecce dianzi all specchietto di due decimetri quadrati, la sola concessione fatta alla vanità’ nel mobiglio della nostra camera, e che, prima d’allora, ci aveva servito pochissimo.” (31)
Per simili motivi, la lampada nella modesta stanza di Maria Carletti nel Le Tre Marie di Jolanda probabilmente é stata illuminata con il cherosene. Però vediamo le intenzioni completamente diverse di Maria. Alla fine dell’ottocento la sua stanza viene descritto come “solitaria,” e tra le poche cose nella camera, la scena tiene il lume sulla sua scrivania (71). Questo significa che tra le sue poche risorse di ragazza di classe sociale bassa, é stato importante avere una luce nella stanza per le sue attività intellettuali.