(Cinecittà, image source: Roma Sparita, Foto storiche)
Oggigiorno, Cinecittà è conosciuta come il più grande casa di produzione cinematografica d’Europa, la culla di innumerevoli film italiani iconici e lo studio creativo di cineasti di fama mondiale come Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Federico Fellini e Sergio Leone. Più di 3.000 film sono stati prodotti, scritti e filmati a Cinecittà. Quasi 100 di questi film hanno ricevuto candidature all’Oscar e innumerevoli altri premi attraverso tutto il mondo.
Tuttavia, prima di notare i successi di Cinecittà, voglio che sia chiaro che questa società pubblica non esisterebbe oggi se non fosse stato per la mia dedizione alla promozione e alla perfezione del cinema italiano. Avendo lavorato come giornalista per tanti anni, prima di essere Primo Ministro, conoscevo bene l’arte del mass media.
Nel 1937, ho fondato Cinecittà, insieme al mio figlio Vittorio e al mio collega Luigi Freddi. Sapevo, a differenza di tanti politici, che il cinema era ricca di potenziale. Sono stato io a salvare il cinema italiano. Dopo la Prima Guerra Mondiale, durante il ventennio, l’industria cinematografica d’Italia stava andando a pezzi. Prima del mio arrivo nel governo d’Italia, la cosiddetta ‘epoca d’oro’ del cinema italiana era crollata senza speranza di vedere un ritorno. A causa della scarsa direzione e organizzazione, l’industria cinematografica d’Italia non è stata in grado di tenere il passo con la concorrenza di altri paesi, in particolare quella di Hollywood. Tuttavia, sotto la mia guida, l’Italia ha creato la migliore casa di produzione cinematografia nel mondo. Invece di soffrire economicamente, come hanno fatto gli studi precedenti, Cinecittà ha prosperato durante il mio governo. Il 20 settembre 1938, ho preso la decisione importante di dare la priorità ai film italiani e di limitare l’importo dei film americani in Italia. Prima del mio governo, 73 percento dei biglietti venduti in Italia erano per i film di Hollywood importati attraverso le nostre frontiere regionali. Durante la guerra, più che mai, i sali cinematografiche erano pieni di spettatori. Di conseguenza, altre 258 sale hanno aperto le loro porte. Durante gli anni seguenti del 1938, solamente i film italiani erano promossi al pubblico. I film prodotti in Italia stavano diventando simultaneamente più popolari e proficui. Quindi, ne ero più che consapevole che il cinema era lo strumento con la quale potevamo arrivare a un futuro di grande potenza e successo politico e economico.
Come dittatore, lo ritenuto necessario ricostruire una società di artisti in Italia. Io, Benito Mussolini, volevo rafforzare il potere del cinema italiano, in modo che questo glorioso paese non solo cresca economicamente, industrialmente e politicamente, ma anche artisticamente. Ispirato dalle glorie culturali del terzo Impero Romano, ho potenziato l’industria cinematografica italiana, promuovendo l’eccellenza artistica dell’Italia sotto il fascismo.
Grazie alla fondazione di Cinecittà e la legge Alfieri di 1938, i produttori cinematografici americani sono usciti dall’industria cinematografica italiana. La produzione di film che rappresentavano non solo la modernità dell’Italia ma pure l’ammirevole tradizione dei cittadini e gli agricoltori che rappresentavano questo grande paese. I film come Passaporto Rosso (1935) e Il grande appello (1935) dipingevano storie di agricoltori che hanno sacrificato le loro vita per lottare per il loro paese. Per di più, la Guerra d’Etiopia (1935 – 1936) era il soggetto ti tanti grandi film e documentari. Mostrando la fortezza, la gloria e l’eroismo dei nostri soldati, film come Cammino degli eroi (1936), hanno visualmente onorato le nostre forze armate. Gli eroi fascisti erano dipinti anche nei film di finzione come Cavalleria (1936) e Luciano Serra pilota (1938). Grazie al cinema di questo periodo, il popolo ha avuto innumerevoli esempi di eroi e idoli fascisti. Pure il mio fratello, Vittorio Mussolini, ha prodotto innumerevoli film, come I tre aquilotti (1942), dipingendo l’onore dei soldati italiani e la gloria dell’impero fascista.
(image source: IMBd)
(image source: IMBd)
Pure Roberto Rossellini, il regista conosciuto per il suo menzogna di film, Roma Città Aperta (1945), ha cominciato la sua grande carriere come un regista fascista. Anche Rossellini è diventato famoso producendo film fascisti, come La nave bianca (1941) e L’uomo della croce (1943). Tutti i grandi cinematografi italiani sono nati dal fascismo, e se io non avessi fondato il mio governo, i loro film non esisterebbero oggi.
Oltre a promuovere la gloria dell’Italia al livello nazionale e globale, il cinema era utile come strumento indiretto nella creazione di consenso tra le masse. Il cinema italiano era accessibile a tutti. Dunque, sotto la mia guida, il cinema, la televisione e altre forme d’intrattenimento, hanno formato una cultura di massa in Italia.
L’Istituto Luce-Cinecittà ha realizzato un’armonia culturale attraverso tutto il paese, arricchendo il passato, presente e futuro identità artistica italiana.
(image source: IMBd, Cinecittà si mostra, Fondo Cinema)
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https://www.youtube.com/watch?v=Gn69wW2OaH0
(Il film, Camicia Nera, di Giovacchino Forzano, 1933. Questo film ha combinato temi futuristi, lo stile documentario e quello immaginario.)
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