Il potere del documentario: L’Italia in cammino

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“He was the first politician who would not stop at a generic appreciation of the power of cinema as a weapon of persuasion and manipulation of reality; he was the first to use it to control both documentary and fictional filmmaking”

(Gian Piero Brunetta, Guida alla storia del cinema italiano, 2003)

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Molti mi chiedono, “Mussolini, come hai fatto a sapere che il documentario era l’arma più forte per difendere l’Italia?” E a questo, ho sempre risposto, “perché sono un uomo di tradizione e di modernità.” Usando il cinema, ho catturato ugualmente la modernizzazione dell’Italia e le tradizioni del popolo italiano. Attraverso il cinema, ho potuto, non solo modernizzare le industrie e la qualità di vita italiana, ma anche preservare le tradizioni del nostro grande paese. Nei film prodotti durante il fascismo, sono sempre presenti storie di guerra, l’eroismo del popolo italiano, e la fortezza della famiglia italiana. I film del mio governo, dipingono l’Italia rurale, l’Italia industriale, e la crescita rapida del mio grande impero. Filmati sul posto, i documentari mostrano la vera vita italiana. Senza nessuna modifica cinematografica, L’Istituto Luce produceva cinegiornali solamente della vita reale. Per quanto riguarda propaganda, non ne avevo bisogno. Non avevo niente da nascondere e quindi ho filmato tutto. Dopotutto, l’elemento più rilevante e importante della funziona del cinema documentario è quello di catturare la verità.

Il cinema non era solamente un’arma politico o militare, ma era anche una media educativa. Ho fatto filmare, quanto possibile, la presenza del governo fascista in Italia, per poter sufficientemente educare il popolo italiano. Attraverso i documentari e cinegiornali del’Istituto Luce, i cittadini italiani rimanevano aggiornati e ben informati sullo stato del loro governo e la Seconda Guerra Mondiale. Non solo, ho curato l’analfabetismo in Italia, ma ho anche fornito un’altro strumento educativo: quello d’immagini animate. All’inizio del cinema, anche nell’era dei film muti, sapevo che il cinema sarebbe diventata un fenomeno di cambiamento positivo per i media e per la promossa dell’arte italiano. Già sapete che ho formato L’Istituto Nazionale Luce (L’Unione Cinematografica Educativa) nel 1935. Al di là di questo, ho anche fondato un dipartimento nell’Istituto Luce, dedicato interamente al cinema documentario e la fotografia, per la produzione e distribuzione di film educativi e di cinegiornali. Il mio obiettivo era, non solo di catturare la gloria del mio impero cinematograficamente, ma di creare il più grande archivio di immagini e cinegiornali nel mondo. 

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(Giovinezza in Marcia a Roma, 1932. Fonte: Archivio Storico Luce)

Inoltre, il futuro del fascismo stava nelle mani della gioventù. Le nuove generazioni dovevano essere educati nel fascismo e nel cinema. Per questo, con la mia fondazione del Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1935, ho riuscito, non solo a creare un sistema educativa cinematografica, ma a creare futuri registi. Il potere della gioventù definiva il futuro di una nazione e questo è riconosciuto da tanti altri paesi. Oggi, sono sempre presenti sistemi d’educazione e di propaganda creati per rinvigorire le future generazioni. Lo scopo dell’Istituto Luce era di produrre documentari per educare e unire le masse.

Attraverso il documentario, i miei registi, hanno pure catturato la guerra. Infatti, molti film del mio impero, erano girati in Etiopia, Libia e Somalia. Per la prima volta, tutte le colonie italiane potevano essere visualmente trasportati in Italia, e davanti agli occhi del popolo. Anche nelle colonie italiane, abbiamo potuto educare gli stranieri sul fascismo e mostrare la gloria dell’impero. Tutti i nostri notevoli film venivano trasportati all’estero, con l’intento di diffondere il messaggio del fascismo.

Il realismo dei film e documentari fascisti è stato una grande ispirazione per tanti registi durante e dopo il mio governo. Per il successo del cinema italiano, era necessario rimanere fedele alle realtà al di là delle lenti delle videocamere. Insieme al movimento del realismo letterario, il cinema fascista ha dipinto storie reali e rappresentazioni della vita in Italia durante il fascismo. Sotto il mio controllo, L’Istituto Luce e Cinecittà hanno prodotto innumerevoli documentari sugli monumenti fascisti, l’educazione fascista, le attività del governo, la Guerra d’Etiopia e la Seconda Guerra Mondiale.

Ancora oggi, i documentari prodotti all’Istituto Luce e i film creati a Cinecittà, vengono usati negli studi del cinema italiano. Senza questi risorsi, i studenti d’oggi non avrebbero accesso ad una ricca storia cinematografica. Il Centro Sperimentale di Cinematografia è sempre l’università di cinema il più celebrato in Italia. Come ho detto prima, se non fosse stato per la mia promozione del cinema in Italia, non saremmo l’Italia di oggi.

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“For Luigi Freddi and the Fascist regime, there were two fundamental concerns: 1) to rebuild the Italian film industry in order to exalt the artistic merits and cultural glories of the third Roman Empire to those at home and abroad; and 2) to use film as an indirect tool in the creation of consensus among the masses (particularly the lower middle class or piccola borghesia).”

(Gian Piero Brunetta, Guida alla storia del cinema italiano, 2003)

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Image source: Istituto Luce Cinecittà: Archivio Luce

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