
(Hermann David Salomon Corrodi 1844-1905, –Commercianti di tappeti arabi)
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“Style is not only the power to symbolize such enormous generalities as Asia, The Orient, or the Arabs; it is also a form of displacement and incorporation by which one voice becomes a whole history, and– for the white Westerner, as reader or writer– the only kind of Orient it is possible to know.” – Edward Said
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L’Orientalismo non è l’Oriente; è una creazione degli scienziati, scrittori, filosofi e altri europei interessati a portare la cultura e le usanze dell’Oriente nella propria quotidianità, “tendenza del gusto, soprattutto in ambito pittorico, a imitare e riprodurre ciò che è proprio dei paesi orientali” (2). L’idea di una cultura e uno stile di vita orientalista fu creata durante il periodo dell’Illuminismo in Europa (XVIII secolo) e la colonizzazione del mondo arabo. Orientalismo è molto più complesso del semplice utilizzo dei tappeti arabi e delle tende opache che potrebbero essere utilizzate per creare un ambiente orientale. L’Orientalismo è una invenzione europea usata per conquistare l’Oriente e separalo dai paesi dell’Ovest e creare così due diverse culture, “Orientalism is more particularly valuable as a sign of European-Atlantic power over the Orient than it is a verdict discourse about the Orient”. Gli europei hanno creato in seguito al loro studio, una divisione tra i vari paesi, tra l’Oriente e l’Occidente, ipotizzando che ci sia un noi e un loro. Tempo fa l’impossibilità di viaggiare o il semplice fatto di non essere curiosi faceva si che le persone facessero fede a ciò che dicevano gli altri, anche se in parte era inventato. Facevano fede a ciò che dicevano le poche persone che avevano la possibilità di avventurarsi nella ricerca di qualcosa di nuovo, ma quest’ultimi tendevano a esagerare. La popolazione europea si interessava dell’Oriente tra l’ottocento e l’inizio del novecento e tanti leggevano e seguivano le idee di Lane, Flaubert, Marx e Lamartine e interpretavano le loro osservazioni dell’Oriente come giuste rappresentazioni dei paesi Orientali. Lo studio dell’Orientalismo con il passare degli anni, venne tramandato attraverso centinaia di libri, riuscendo così ad unire culture e paesi singoli come, India, Cina e Turchia in una categoria unica, anche se in realità questi paesi non avevano tanto in comune, “never has there been such a thing as a pure, or unconditional, Orient”. I paesi d’Occidente, in particolare la Francia e l’Inghilterra, pensavano di essere superiori ai paesi dell’Oriente, perciò svilupparono delle idee di carattere razzista che provocarono l’illusione di poter conquistare facilmente l’Oriente, ma l’unica conquista la ebbero soltanto in campo economico.
Infatti, l’Orientalismo è nato come un metodo per facilitare l’imperialismo europeo sull’Oriente attraverso la propaganda promossa dallo “studio” dell’Oriente, “racial theory, stimulated by a rising nationalism and a spreading imperialism, supported by an incomplete and mal-assimilate science, was almost undisputed.” Grandi passi per lo studio del Orientalismo hanno cominciato con gli inglesi e francesi ma durante l’ottocento anche tedeschi ed italiani diventavano ossessionati con lo stile e lo studio dell’Oriente creato dall’immaginazione degli “orientalisti” europei.
“Napoleon appreciated the influence that this event [imperialism of Egypt] would have on the relations between Europe, the Orient, and Africa, on Mediterranean shipping, and on Asia’s destiny… Napoleon wanted to offer a useful European example to the Orient, and finally also to make inhabitant’s lives more pleasant, as well as to procure for them all the advantages of a perfected civilization. None of this would be possible without a continuous application to the project of the arts and sciences.” – Jean-Baptiste-Joseph Fourier
Se vogliamo capire come l’Oriente è diventato popolare nell’Occidente, dobbiamo prestare attenzione prima al grande archivio di scritture dall’antichità. La Bibbia, simbolo del cristianesimo, e le opere dei più famosi viaggiatori come Marco Polo e Pietro Della Vale hanno creato lo sfondo di un paesaggio che in seguito molti scrittori osservavano rimanendone affascinati. Le scritture di “Orientalisti” nell’ottocento e novecento ulteriormente modificavano i lenti dell’Orientalismo modellando la “language, perception, and form of the encounter between the East and West.”
“Le mura delle sale e de le camere sono tutte coperte d’oro e d’ariento, ov’è scolpito belle istorie di cavalieri e di donne e d’uccegli e di bestie e d’altre belle cose; e la copertura è altresì fatta che non si potrebbe vedere altro che oro e ariento.” – Marco Polo, Del palagio del Grande Kane, Il Milione (c. 1298)
Che tipo d’immagine della cultura Orientale ha creato le idee dell’Orientalismo? Come venivano descritti la gente che viveva nei paesi dell’Oriente? l’Oriente e gli Orientali non sono trattati come persone che meritano rispetto o che hanno morali, ma come “oggetti” di studio per l’uomo bianco, qualcosa da osservare da distanza, una struttura che promuove “the difference between the familiar (Europe, the West, ‘us’) and the strange (the Orient, the East, ‘them’).” Gli Orientali, secondo gli scrittori europei dell’ottocento e novecento, sono una razza dipendente, cui favorisce essere governata da una razza che la conosce e che sa ciò che per essa è bene meglio ancora di quanto lo sappia essa stessa. L’Ovest valutava l’Oriente come un’entità geografica, culturale, politica, demografica, storica e sociale di cui essi pensavano di avere il meritato diritto di decidere il destino altrui.
“…racial theory, ideas about primitive origins and primitive classifications, modern decadence, the progress of civilization, the destiny of the white (or Aryan) races , the need for colonial territories- all these were elements in the peculiar amalgam of science, politics, and culture whose drift, almost without exception, was always to raise Europe or a European race to dominion over non-European portions of mankind” –Lionell Trilling, Edward Said, Orientalism
L’opinione collettiva proveniente dall’Occidente, era che gli Orientali moderni erano un genere rimasto alla modernità’ del passato. Uomini Orientali erano considerati immorali, incivili, volgari, incapaci di sapere tanto quanto un uomo Europeo, ottusi, sgradevoli e avvolte anche violenti. Il mondo degli Orientali, secondo gli scolari europei, era senza ordine politico, sociale e morale. Le donne erano simboli di lussuria; donne disinibite, promiscue e dotate nell’esercizio sessuale.
Quadri dello stile Orientalismo sono alcuni dei migliori fonti che dimostrano come gli europei immaginavano l’Este. Tanti dipinti mostrarono l’Oriente come un posto senza leggi e pieno di barbarie, guerra e caos. Nonostante ciò, le scene più popolari dell’Orientalismo erano quelli che raffiguravano gli harem nell’Oriente. L’arte dello stile di Orientalismo di pittori italiani dell’ottocento come Fabio Fabbi, Francesco Ballesio e Giulio Rosati, frequentemente mostravano immagini di harem in paesi Orientali, pieni di donne nude ed uomini avidi.
Infatti, questi illustrazioni di lussuria, mistero e avventura hanno ispirato il tema della novela Il Piacere di Gabriele D’Annunzio e il personaggio di decadente di Andrea Sperelli.
(Giulio Rosati 1858-1917 , L’Harem) Questo quadro mostra una scena dove uomini arabi scelgono una schiave del sesso
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“It is Europe that articulates the Orient; this articulation is the prerogative, not of a puppet master, but of a genuine creator, whose life-giving power represents, animates, constitutes the otherwise silent and dangerous space beyond familiar boundaries” – Edward Said, Orientalism (1978)
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