Influenzo dell’arte Orientale nel Piacere di D’Annunzio

“The Orient was almost a European invention, and had been since antiquity a place of romance, exotic beings, haunting memories and landscapes, remarkable experiences.” -Edward Said, Orientalism 

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(Francesco Paolo Michetti, Odalisca, 1851-1929) Questa foto assomiglia alla descrizione di Elena nella stanza decorato di Andrea Sperelli, sdraiata sul divano nuda e comoda, mentre che lui lo osserva

Il Piacere di D’Annunzio, è un perfetto esempio del modo in cui l’arte Orientale ha influenzato gli scrittori durante l’ottocento in Italia e il modo in cui l’ideologia dell’Orientalismo è stata usata come uno sfondo per lo stile materiale del decadentismo. Con l’uso dell’arte di pittori italiani che dipingevano scene Orientali creati dalla loro immaginazione, vediamo come Andrea Sperelli ha incorporato lo stile Europeo dell’Oriente nella sua stanza d’amore e la sua interpretazione e trattamento delle donne che seduce.

a65faf2cc78593ce8855ce34ce622d53La stanza di Andrea Sperelli è il suo Harem Orientale decorato precisamente per una conquista amorosa di donne che desidera, “tutte le cose intorno rivelavano in fatti una special cura d’amore.” (1) La stanza è piena di profumo da rose, il legno di ginepro intrappolato dalle finestre chiuse e coperte di tende pesanti di pizzo. Il tappetto orientale ricopre il pavimento mentre che rifletta la luce dal fuoco dal caminetto che illumina la stanza di colori caldi e attraenti, “nella stanza quel caldo lume rossastro il gelato crepuscolo entrante pe’ vetri lottavano qualche tempo.” (2) La casa di Andrea Sperelli era un “perfettissimo teatro” (3) dove lui era un “abilissimo apparecchiatore”(4).

Gli oggetti nella sua camera creavano un’atmosfera simile ai quadri europei dell’Orientale. Pare che Sperelli era così influenzato dall’Orientalismo dell’ottocento che lo stile Orientale portava anche alla sua casa un ambiente di lussuria, desiderio, passione e piaceri. Ciascun colore, tessuto, e aroma li faceva sentire un elemento di un’estasi di passione. Ogni materiale nella sua stanza li faceva ricordare delle memorie e atti di passione, come una tortura di una passata perdita. Le ossessioni di Andrea Sperelli non sono limitate al suo desidero di Elena e Maria, ma anche alla decorazione e il valore di materiali che provocano memorie della loro presenza. Andrea mostra il potere che materiali possano avere sulla mente di uno.

“Tutti quelli oggetti, in mezzo a’quali egli aveva tante volte amato e goduto e sofferto, avevano per lui che l’essenza direi quasi erotica delle cose anche vaporasse e si dissipasse inutilmente. Tutti quelli oggetti in mezzo a’quali egli aveva tante volte amato e goduto e sofferto, avevano per lui acquistato qualche cosa della sua sensibilità’. Non soltanto erano testimoni de suoi amori, de’ suoi piaceri, delle sue tristezze, ma eran partecipi.” – Gabriele D’Annunzio, Il Piacere

La rappresentazione dell’Orientalismo non è limitata allo stile di vita di Sperelli, infatti, anche le donne che approfitta sono simili a quelli rappresentati negli quadri Orientali. Maria ed Elena sono schiavi della seduzione di Sperelli e non riescono a scappare dal suo sex appeal. Sperelli è ricco, affermato e ha fortuna con le donne. Infatti, prima che incontra a Maria, per scordarsi di Elena, ha varie relazioni con le donne attraverso Roma e a quel momento, la sua stanza per Elena diventa una sala per tutte le donne. Come gli uomini dipinti nei quadri di Giacomo Mantegazza, le donne esistono per sedurre e soddisfare i bisogni di Sperelli.

“Orientalism itself, furthermore, was an exclusively male province; like so many professional guilds during the modern period, it viewed itself and its subject matter with sexist blinders. This is especially evident in the writing of travelers and novelists: women are usually the creatures of a male power-fantasy. They express unlimited sensuality, they are more or less stupid, and above all they are willing.” –Edward Said, Orientalism (1978)

Osservando il comportamento delle donne e Sperelli, apprendiamo che sono solamente simboli di sesso, nonostante, per ulteriormente enfatizzare il modo in cui sono simboli delle donne dell’Orientalismo, dobbiamo osservare i simboli e materiali orientali nelle loro vite.

Lo stile dell’Orientalismo c’è sempre nella presenza di una donna desiderata nel Piacere. Sperelli incontrò a Maria in una stanza Orientale illuminata da “un gran paralume giapponese, temperata e rossa” dove l’aria passava tra “le alte tende di Karamanieh” portando il profumo dei giardini nella stanza.

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(Giacomo Mantegazza, Una serata di intrattenimento) In questo quadro vediamo tappeti e colori orientali, donne nude, la luce oscura, e fiori per terra come nella stanza di Andrea Sperelli

Il banco dell’incanto ha dimostrato il punto di vista negativo dell’Oriente e l’idea di uomini “impuri” che vendevano oggetti Orientali in un edificio con “tappezzerie su le pareti e tende e le portiere” con le mura dipinte “d’un rosso profondo, nel quale brillavano disseminati alcuni guizzi d’oro”:

“Il banco dell’incanto era nella stanza piu’ ampia, nella stanza della Buddha, In torno, s’affola vano i compratori. Erano per la maggior parte, negozianti, rivenditori di mobili usati, rigattieri: gente bassa. Poiche’ d’estate mancavano gli amatori, i rigattieri accorrevano, sicuri d’ottenere oggetti preziosi a prezzo vile. Un cattivo odore si spandeva nell’aria calda, emanato da quelli uomini impuri” – Il Piacere 

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(Giuseppe Signiorini, Intrattenimento nell’ Harem) Qui, simile alla descrizione di Sperelli, vediamo varie tappeti, comozione, e colori come l’oro e il rosso profondo, 

Infine, Andrea Sperelli e’ l’ideale uomo decadente che vive tra lo stile del Orientalismo, nella vita e gli materiali che lo circondano.

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(Giulio Rosati, Scegliendo la preferita) Questo dipinto e’ simile alla scelta mentale di Sperelli tra Elena e Maria durante il libro Il Piacere. Sperelli immagina Marie e Elena nude parecchie volte durante l’opera e in questo quadro le donne sono circondati da materiali orientali come Elena e Maria nella stanza di Sperelli. 

 

 

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