Una breve storia dell’inchiostro

“Ink is history, in the common acceptation of the word; for, what is generally denominated history—is ink diffused on paper in certain definite lines” (Davids 5).

Corriamo nella storia antica: Via!

Tanti scrittori, storici, e studiosi dicono che l’inchiostro è uno dei strumenti che ci ha permesso di documentare la storia umana. Attraverso la carta (o il papiro) and l’invenzione dell’inchiostro viene la trascrizione dei pensieri, della culture, e delle lingue “sviluppando in testi, disegni, e simboli [che] sono stati svarianti nell’arco di millenni” (Allemandi 31). Vi ho scritto una breve storia dell’inchiostro cominciando dalla Cina antica. I cinese erano stati le prime persone di usare l’inchiostro. Subito dopo, gli antichi egizi inventarono il papiro e usarono due colori di inchiostro: rosso e nero. Quello nero era formato da un mix di “fuliggine, acqua, e resina” (Allemandi 31). Per scrivere il testo, gli Egizi usarono l’inchiostro nero mentre quello rosso l’usarono “per scrivere il titolo e la fine dei capitoli” o le cose ornamentali (Allemandi 32). I greci, invece, usarono delle tavolette di legno che venivano coperte di cera così errori potevano essere cancellati. Finalmente, arriviamo ai romani che presero un’aspetto da entrambi paesi. Dai greci, presero l’idea di una tavoletta ricoperta di cera e creano una tabella portabile ricoperta di cera. Dai egizi, presero il papiro. Infatti, oggi c’è una catena delle cartolerie famose in Italia che si chiama “Il Papiro.”

Il papiro e l’inchiostro nero
Tavoletta di legno coperta di cera
Tabella dai Romani

Inchiostro: Che cos’è?

Secondo una delle prime storie dedicate proprio all’inchiostro, The History of Ink da Thaddeus Davids scritta nel 1860, inchiostro è “a colored liquid employed in making lines, characters, or figures on surfaces capable of retaining the marks made” (Davids 5).

L’etimologia della parola “ink”

Secondo alcuni storici, non sappiamo la fonte precisa della etimologia della parola “inchiostro.” “Inchiostro” ha origini dal latino, italiano, greco, e polacco. Dicono che sia più probabile che la parola viene dal greco “egkauston,” dal latino “encaustum,” e dall’italiano “incosto” (Davids 12). Nel greco, “egkauston” vuol dire bruciato o corroso.

Inchiostro e la scrittura dall’XVI secolo all’XX secolo in Italia

“Se pareba boves alba pratalia araba et albo versorio teneba et negro semen seminaba” (Allemandi 146).

Questa citazione è un detto veronese dall’Seicento che vuol dire “he pushed the oxen (le dita), he tilled the white field (la pagina), he held the white plough (la piuma), and sowed the black seed (l’inchiostro).

XVI secolo–> l’invenzione del corsivo (italic type) dall’italiano Francesco Griffo (Il resto di Carlino)

XVII secolo–> “iron-gall ink” diventa lo standard per le penne e le piume. Viene fatto con sale di ferro e acidi tannici. Ha un colore marrone-nero. Iron gall ink è stato creato nel 70 A.D. dal Pliny the Elder ma diventerebbe l’inchiostro più comune all’inizio del diciassettesimo secolo (Fruen). Leonardo da Vinci scrisse durante il Rinascimento con “iron-gall ink” (Fruen).

XVIII secolo–> la penna d’oca è diventata la penna preferita da tante persone nell’Europa e gli Stati Uniti. C’era una penna d’oca per ogni occasione—disegnare, scrivere, e creare. Notoriamente in Italia c’era la penna d’oca di Garibaldi e Carducci (Allemandi 148).

1919 & 1925–> Omas e Aurora si sono sviluppati come aziendi della penna stilografica italiana

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la penna stilografica di Aurora
la penna stilografica di Omas
la penna stilografica di Omas

 

 

 

 

 

 

But words are things, and a small drop of ink, falling like dew, upon a thought, produces that which makes thousands, perhaps millions, think” – Lord Byron, “Don Juan,” poeta inglese dell’Ottocento

 

L'analfabeta Odoardo Borrani
L’analfabeta
Odoardo Borrani

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