Featured Text, Modern Standard Transcription, and English Translation

Purgatogio, Canto I

  1. Original Medieval text 
    Per correr miglior acque alza le vele
    omai la navicella del mio ingegno,
    che lascia dietro a sé mar sì crudele;                          3

e canterò di quel secondo regno
dove l’umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.                                    6

Ma qui la morta poesì resurga,
o sante Muse, poi che vostro sono;
e qui Caliopè alquanto surga,                                       9

seguitando il mio canto con quel suono
di cui le Piche misere sentiro
lo colpo tal, che disperar perdono.                              12

Dolce color d’oriental zaffiro,
che s’accoglieva nel sereno aspetto
del mezzo, puro infino al primo giro,                           15

a li occhi miei ricominciò diletto,
tosto ch’io usci’ fuor de l’aura morta
che m’avea contristati li occhi e ‘l petto.                     18

Lo bel pianeto che d’amar conforta
faceva tutto rider l’oriente,
velando i Pesci ch’erano in sua scorta.                      21

2. Modern paraphrase

La navicella del mio ingegno, ormai, alza le vele per percorrere acque migliori e lascia dietro di sé il mare crudele dell’Inferno;

e io canterò di quel secondo regno (Purgatorio) in cui l’anima umana si purifica e diventa degna di salire al cielo.

Ma qui la poesia morta risorga, o sante Muse, dal momento che sono consacrato a voi; e qui si sollevi alquanto Calliope, assistendo il mio canto con quel suono di cui le misere gazze (le figlie di Pierio) sentirono un tale colpo che disperarono di essere perdonate.

Un dolce colore di zaffiro orientale, che si raccoglieva nell’aspetto sereno dell’aria pura fino all’orizzonte, restituì gioia ai miei occhi non appena io uscii fuori dall’aria morta (dell’Inferno), che mi aveva rattristato gli occhi e il cuore.

Il bel pianeta (Venere) che spinge ad amare illuminava gioiosamente tutto l’oriente, offuscando con la sua luce la costellazione dei Pesci che lo seguiva.

3.English translation

To course across more kindly waters now
my talent’s little vessel lifts her sails,
leaving behind herself a sea so cruel;

and what I sing will be that second kingdom,
in which the human soul is cleansed of sin,
becoming worthy of ascent to Heaven.

But here, since I am yours, o holy Muses,
may this poem rise again from Hell’s dead realm;
and may Calliope rise somewhat here,

accompanying my singing with that music
whose power struck the poor Pierides
so forcefully that they despaired of pardon.

The gentle hue of oriental sapphire
in which the sky’s serenity was steeped—
its aspect pure as far as the horizon—

brought back my joy in seeing just as soon
as I had left behind the air of death
that had afflicted both my sight and breast.

The lovely planet that is patroness
of love made all the eastern heavens glad,
veiling the Pisces in the train she led.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.